Gli odori sono una componente non secondaria dell’inquinamento atmosferico e un importante indicatore della salubrità del territorio, potendone influenzare la vivibilità e il valore patrimoniale, oltre al benessere psico-fisico di quanti ci vivono.
Nonostante i cattivi odori in sé non siano molto pericolosi (al più potendo causare nausea, mal di testa, disturbi gastrici, perdita di appetito, sonno) costituiscono una delle principali cause di lamentele in Europa. Il fastidio olfattivo può alterare gravemente umore e psiche di chi è costretto a subirlo quando si ripresenta con frequenza e intensità che superano la normale tollerabilità. Si parla allora di molestie olfattive.
Innumerevoli attività industriali e di servizi possono emettere cattivi odori: in primis depurazione reflui e trattamento rifiuti (discariche, compostaggio, inceneritori), ma anche raffinerie, cartiere, sansifici, industrie alimentari, di materie plastiche e legno, allevamenti zootecnici, impianti agricoli, maneggi ecc.